i pensieri di Eppi


Penso, dunque sono.

La befana e i buoni propositi del nuovo anno

Una consuetudine del nuovo anno, ma nel mio caso i buoni propositi li ha portati una "befana" un po' speciale...

Lo faccio come lo fanno un po' tutti: dopo aver tirato le somme di ciò che è stato, mi diletto nel fare qualche fioretto per l'anno che inizia.
Quest'anno lo spunto di riflessione che voglio condividere me l'ha offerto un cliente, proprio nell'ultimo giorno del 2019: si è presentato il 31 mattina in libreria alla ricerca di un regalo e, come è accaduto a molte persone in questi due mesi, si è accorto del cambiamento della libreria laughing e, forse più a se stesso che a me ha aggiunto Io i libri li compro su Amazon!  
Vi svelo un segreto: entrare in libreria soprattutto in una libreria indipendente, soprattutto in una libreria neonata come la mia e dire questo alla libraia -o libraio- equivale a prenderla a schiaffi e insultare il suo lavoro e farle capire che è tutto inutile; quindi anche se è vero, ricordate che non sempre TUTTO TUTTO TUTTO va detto al libraio: in alcuni casi tacere è decisamente meglio!

In ogni caso, forse perché era l'ultimo giorno di un anno che lavorativamente mi ha dato molto, ho deciso di non odiare istantaneamente il Signore che così candidamente si era aperto a me e, dopo avergli consigliato un libro per il regalo che doveva fare, mentre con placida calma mi accingevo a fargli il miglior pacchetto regalo che le mie mani avessero mai concepito, ho deciso che non potevo chiudere il secondo decennio del secondo millennio facendo lo struzzo e quindi gli ho chiesto 
Ma prego, mi dica allora per quale motivo sceglie di comprare i libri su Amazon... inizialmente impacciato, quasi in dovere di fornire un'alibi al proprio reato, ma poi disteso dal mio dichiararmi in pace e soprattutto sincera nel porgergli quella domanda.

E insomma i motivi sono sempre gli stessi: ero venuto qui a cercare un libro ma non c'era e ci avrebbe messo troppo ad arrivare e allora ho iniziato così (è sempre "colpa" di qualcun'altro) e in fondo è comodo perché in 24 ore ho quello che mi serve e me lo portano in ufficio... però guardi che quando li devo regalare vengo sempre qui a farmi consigliare. ECCERTO!
Devo dire la verità: un pochino mi sono innervosita anche se ero partita con le migliori intenzioni.

Chiariamoci: sono consapevole dell'epoca in cui viviamo e capisco che alcune scelte siano dettate dalla praticità e dalle innovazioni e non pretendo di tornare indietro di 50 anni, ma mi piacerebbe che le persone fossero più consapevoli delle scelte che fanno e delle conseguenze a livello macroscopico.

Perché non sempre la scelta che può sembrare più facile è necessariamente quella migliore... e se è vero che ci siamo un po' abituati ad avere tutto e subito, è anche vero che quando non è così (se non si parla di beni di primaria importanza come dei farmaci salvavita) si vive bene lo stesso.
Ma so che questa sembra demagogia, perciò veniamo al caso specifico, partendo dalla fine: quando devo fare un regalo vengo in libreria perché, implicito, non so esattamente cosa cerco e quindi mi torna utile farmi consigliare. NIENTE DI PIù VERO... se non fosse che, se questo fosse il comportamento di tutti, non ci sarebbero più librerie perché non è che il libraio può campare con un libro ogni dieci che acquistate! Mi è sembrato un discorso in stile: Tranquillo amico, non ti chiamo mai MAI MAI, ma se ho bisogno di qualcosa mi faccio sentire io! YEAH, BELLA ZIO!
Ora, nello specifico al mio "cliente" il 31 dicembre alle 11.00 serviva un libro da regalare il giorno stesso e Amazon piuttosto che qualsiasi altro comodissimo sito non poteva aiutarlo, un po' come quando (e gli amici librai adesso faranno un sorriso) ci sentiamo dire L'HO CERCATO DAPPERTUTTO MA NON CE L'HA NESSUNO della serie chiamatemi LIBRERIA ULTIMA SPIAGGIA!

Cercavo un libro che non c'era ammetto sia una cosa che capita e credete se vi dico che quando capita il libraio soffre...

Perché per quanti libri si abbiano in libreria, finirà sempre che ti chiederanno ciò che non hai cry e io davvero posso capire che la vita sia frenetica, che gli impegni siano tanti e che possa venire più "comodo" e risultare più semplice andare a casa e fare CLICK, ma bisognerebbe chiedersi se quel clik è davvero indispensabile ricordando quanto non sia effettivamente più umano e appagante e gratificante entrare in un negozio e fare due chiacchiere e guardarsi intorno e magari scoprire qualcosa che non si pensava esistesse e poi farsi offrire un caffè (giuro che lo faccio) e... VIVERE DAVVERO! Sì, capiterà la volta che la "comodità" cederà al click, ma quella non dev'essere la regola, dev'essere l'eccezione


...dovremmo provare tutti quanti a trasformarla in eccezione!

Ho avuto modo di raccontarlo quest'estate in un altro post: Amazon si è "offerta" ai librai come distributore e nonostante, lo ammetto senza paura, le condizioni possano essere buone e in alcuni casi più favorevoli rispetto a quelle che mi garantiscono i distributori abituali -soprattutto in termini economici, che per una realtà piccola come la mia segna la differenza tra vivere e morire- io ho scelto di dire NO perché sto provando a guardare un po' più in là del mio naso, prevedendo a cosa questo potrebbe portare (in questo caso alla MORTE dei distributori già esistenti) e scegliendo un bene più GRANDE futuro, rispetto ad un immediato vantaggio. 

Su La Stampa di sabato 4 gennaio 2020 c'era un articolo dava i numeri di Amazon del Natale: 50 milioni di acquisti e tra i prodotti più acquistati, insieme a giocattoli e telefoni, ovviamente i libri. 
So che alcuni colleghi non la pensano come me, so che molti sostengono che sia ridicolo prendersela con chi acquista online e che non è questo che fa morire le librerie: sicuramente non è SOLO questo, ma questo non vale SOLO per le librerie, ma per tutti i negozi fisici che sono quelli che rendono i quartieri vivaci, che mettono le luci di Natale nelle strade, che garantiscono servizio e attenzione REALE al cliente che è VIVO E VERO e non è un'entità dietro uno schermo, non è un folle che pretende di avere tutto e subito...

Son solo due mesi che la mia nuova libreria ha aperto a Torino, eppure di molti clienti conosco i nomi, aspetto che nascano bambini che ho conosciuto come pance, in alcuni casi conosco le abitudini quotidiane, so chi è rimasto solo dopo più di 50 anni di matrimonio... con qualcuno ho già versato due lacrime, altri li ho abbracciati, c'è chi sa che andrò in viaggio di nozze a fine gennaio.
Siamo PERSONE che si conoscono ogni giorno un po' di più grazie ai libri e attraverso i libri. Siamo PERSONE.

E allora il mio buon proposito per questo 2020 è questo: dare più importanza alle PERSONE provando a fare scelte più consapevoli che le mettano al primo posto.
Credo sia fattibile, credo che sia possibile farlo per tutti quanti: con poco sforzo è possibile fare tanto.

P.S. Tanto per concludere il quadro della chiacchierata con il cliente che mi ha stimolato tutta questa riflessione: gli ho detto che sarei stata felice di diventare la sua libraia, che mi sarei adoperata anche più di Amazon per fargli avere i libri che desiderava, offrendomi anche di portarglieli in ufficio nella pausa pranzo (cosa che per altro già faccio con altri clienti)... vedremo se il nuovo anno porterà buoni consigli anche a lui!

 


 

 

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La libraia è un mestiere che comporta grandi responsabilità. Certo, non quanto un chirurgo o il ministro degli Interni, ma più o meno quanto un pizzaiolo.

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